Autore: admin9874

Trapianto di pancreas

Di questa terapia possono giovarsi pazienti affetti da diabete giovanile insulino dipendente e che presentano spesso anche insufficienza renale cronica.

Questo tipo di trapianto è spesso associato al trapianto di rene.

Trapianto di polmone

E’ possibile il trapianto di polmone singolo, dei due polmoni o del blocco cuore-polmoni contemporaneamente. Di questa terapia possono giovarsi i pazienti con insufficienza polmonare irreversibile o con malattie combinate del polmone e del cuore.

Trapianto di fegato

Anche questo è un trapianto salva vita.

Infatti molte malattie epatiche (epatiti croniche aggressive, cirrosi biliari primarie, cirrosi alcoliche, tumori primitivi, atresia delle vie biliari) che evolvono verso una grave insufficienza epatica e che non si possono curare con le terapie mediche tradizionali, hanno come unica alternativa il trapianto, per rimpiazzare il fegato seriamente danneggiato.

Trapianto di cuore

E’ un trapianto salva vita.

Le malattie del cuore, che rendono indispensabile il trapianto, sono quelle che portano ad una dilatazione e a uno sfiancamento del muscolo cardiaco, con diminuzione della capacità di pompa, dapprima durante uno sforzo fisico e, in seguito anche a riposo (miocardiopatie di varia origine e malattie delle valvole cardiache).

Trapianto di rene

Ogni anno circa 5.000 persone vengono colpite da insufficienza renale cronica.

Questa malattia è contrassegnata da una serie di alterazioni metaboliche che possono mettere immediatamente in pericolo la vita oppure produrre danni ad organi o disturbi al paziente, che sono comunque, a lungo termine, potenzialmente fatali. La dialisi risolve con buona approssimazione il primo gruppo di problemi mantenendo la vita a prezzo di grossi disagi.

Il trapianto di rene è in grado di guarire o tenere sotto controllo anche il secondo gruppo di problemi. In altre parole, la dialisi permette la sopravvivenza, il trapianto restituisce la persona ad una vita normale.

Cos’è un trapianto?

Il trapianto di organi è un intervento di microchirurgia mediante il quale un organo compromesso nelle sue funzioni viene sostituito con un altro.

Si possono trapiantare sia interi organi (cuore, rene, fegato, pancreas), sia tessuti particolari dell’organismo (come cornee, midollo osseo, pelle).

Ovviamente, alcuni trapianti si possono realizzare attraverso espianti che avvengono soltanto in persone già morte, come ad esempio il trapianto di cuore, dell’intero fegato, del pancreas, delle cornee; mentre altri trapianti si effettuano da persone vive asportando uno degli organi pari, quali il rene, o prelevando tessuti rigenerabili come il midollo osseo e la pelle.

Inoltre, è oggi possibile trapiantare organi e tessuti di altri animali non umani che, grazie all’ingegneria genetica, vengono resi sempre più geneticamente compatibili con l’uomo. Infine, esiste la possibilità di trapiantare in un organismo umano parte di organi e valvole artificiali.

La situazione attuale

Oggi, finalmente nel 2004, il trapianto pu� considerarsi a tutti gli effetti una vera e propria terapia. Strutture stabili ed efficienti 24 ore su 24 ci garantiscono trasporto, trapianto degli organi e terapie successive necessarie. L’evoluzione chirurgica rende questo tipo di intervento molto sicuro con una probabilit� di successo praticamente del 100%.L’impossibilità di soddisfare tutte le richieste di trapianto d’organi ci fornisce dati importanti: a 16 mesi di distanza dall’iscrizione in lista di attesa tutte le persone non trapiantate muoiono, mentre a 5 anni di distanza pi� dell’80% delle persone trapianate ha una vita pressoch� normale. Questo a dimostrare come questo tipo di terapia sia importante per la vita dei pazienti.

Come è avvenuto per gli altri paesi, anche in Italia è stata approvata una nuova legge che ci mette in condizione di risolvere il problema di trapianto di organo. Nonostante questo si continua a morire prima di poter essere trapiantati, si continua a soffrire con estenuanti sedute di dialisi quando si potrebbe fare una vita normale, perchè mancano gli organi da trapiantare.

Vari elementi determinano questa carenza: ignoranza e paura quelli pi� importanti. E’ importante, quindi, che tutti conoscano correttamente i problemi inerenti il prelievo ed il trapianto degli organi, poi ciascuno deciderà secondo la propria coscienza.

Storia dei trapianti

La possibilità di prolungare la vita o di ridare la salute attraverso la sostituzione di organi o di tessuti malati con organi e tessuti sani, prelevati da soggetti appartenenti alla stessa specie o a specie differenti, ha stimolato la fantasia popolare da sempre. Se ne trova traccia nella mitologia, in numerose leggende e in rappresentazioni artistiche.

Una antica tradizione del III attribuisce ai santi medici Cosma e Damiano la nascita della trapiantologia, che sostituirono la gamba cancrenosa del loro sacrestano con quella di un moro etiope deceduto poco prima. Al di là del possibile miracolo o della leggenda, la storia scientifica dei trapianti inizia nel 1902, quando un chirurgo francese trasferitosi a Chicago, Alexis Carrel, riuscì per primo a trovare una tecnica capace di suturare tra loro i vasi sanguigni, passo fondamentale per poter pensare che si possa trapiantare un organo: se non si possono suturare tra loro i vasi sanguigni come impiantare un organo? Il passo successivo per tentare di trapiantare un organo venne negli anni quaranta, quando durante la seconda guerra mondiale i gravi ustionati dei bombardamenti di Londra portarono Peter Medawar a tentare il trapianto di innesti cutanei, scoprendo così le basi della “compatibilità”. Se l’organo non era biologicamente compatibile col donatore, si verificava un rigetto e quindi l’insuccesso del trapianto.

Il primo trapianto vero e proprio venne effettuato a Boston, Stati Uniti, nel 1954: il chirurgo Murray eseguì un trapianto di rene da donatore vivente consanguineo e geneticamente identico al ricevente.La consanguineità era fondamentale per l’attecchimento dei trapianti, per cui non era possibile fino a non molto tempo fa il trapiano di un organo tra persone estranee, che cio� hanno un patrimonio genetico diverso.

Ma nel 1978 venne diffusa la scoperta di un farmaco, chiamato ciclosporina, capace di contenere il rigetto dell’organo estraneo. Nella chirurgia dei trapianti è fondamentale il periodo dell’attecchimento, ossia dell’accettazione biologica, da parte dell’organismo ricevente, dell’organo o del tessuto estranei che gli sono stati innestati. Il sistema immunitario del ricevente pu� determinare una reazione di “rigetto”, per cui il soggetto ricevente non riconosce come propri determinati fattori presenti nelle cellule dell’organo trapiantato;e questo per una incompatibilità biologia, determinata dagli anticorpi. La ciclosporina modificò quindi radicalmente la possibilità di successo dei trapianti di rene, fegato e cuore.

Il primo trapianto di cuore fu effettuato nel 1967 nel Sud Africa, a Città del Capo, dal prof. Barnard. Da quel momento in poi le biotecnologie applicate ai trapianti sono andate sempre più perfezionandosi, al punto che trapiantare un organo non costituisce oggi particolari problemi tecnici. A partire dal luglio 1985 il Ministero della Sanit� ha autorizzato in Italia 8 centri a compiere i trapianti di cuore. In quello stesso anno il prof. V. Gallucci eseguiva a Padova il primo trapianto italiano di cuore. Subito dopo gli interventi furono eseguiti anche a Bergamo, a Milano, a Pavia, a Udine, a Roma, coronati per lo più da successo su adulti e su bambini. Le difficoltà dell’intervento e la scarsità dei donatori costituiscono motivo per cui si stanno studiando vari tipi di “cuore artificiale”, costituito da un macchinario che può sostituire temporaneamente il cuore si un paziente che è in attesa di un normale trapianto di cuore umano.

Il parere delle religioni

Una delle domande più frequenti nelle discussioni sulla donazione degli organi è “La mia religione la approva?” Se in altri settori le posizioni dei laici e dei religiosi sono spesso diverse, questo non accade per il prelievo ed il trapianto degli organi, ne consegue che tutte le religioni sono favorevoli al prelievo degli stessi in quanto lo considerano un atto di grande solidarietà umana e di conseguenza meritevole agli occhi della divinità. Riportiamo di seguito, in sintesi, il punto di vista delle principali religioni sull’argomento.

 

AMISH

Approva se vi è una chiara indicazione che la salute del trapiantato sarà migliorata, ma è riluttante se il risultato è incerto.

 

BUDDISTA

La donazione è una questione di coscienza individuale.

 

CATTOLICA

I trapianti sono accettati dalla Chiesa cattolica e la donazione è incoraggiata in quanto atto di carità.

 

EBRAICA

Gli ebrei ritengono che se è possibile donare un organo per salvare una vita, è obbligatorio farlo. Poichè ridonare la vista è considerato salvare la vita, è incluso anche il trapianto della cornea.

 

GRECO ORTODOSSA

Non pone obiezioni alle procedure che contribuiscono a migliorare lo stato di salute, ma la donazione dell’intero corpo per la sperimentazione o la ricerca non ne segue la tradizione.

 

INDUISTA

La donazione degli organi per il trapianto è una decisione individuale.

 

ISLAM

I maomettani approvano la donazione da parte di donatori che abbiano dato in anticipo il proprio consenso per iscritto e gli organi non devono essere conservati, bensì trapiantati immediatamente.

 

MORMONE

La donazione degli organi per i trapianti è una questione di scelta personale.

 

PROTESTANTE

Incoraggia e sostiene la donazione degli organi.

 

QUACCHERA

La donazione degli organi per i trapianti è una questione di scelta personale.

 

SCIENZA CRISTIANA

Non prende posizione, lasciando la decisione al singolo individuo.

 

TESTIMONI DI GEOVA

La donazione è questione di coscienza individuale, fatto salvo che tutti gli organi ed i tessuti devono essere completamente privi di sangue.

 

Sebbene vi siano differenze tra gli specifici punti di vista, è chiaro che le principali religioni del mondo di fatto ammettono, permettono e incoraggiano il trapianto e la donazione degli organi.

Che cosa facciamo

Le finalità dell’Aido prevedono la promozione, in base al principio della solidarietà sociale, della cultura della donazione di organi, tessuti e cellule, promuovendo nel contempo la conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgere di patologie che possano richiedere come terapia il trapianto di organi, provvedendo, per quanto di competenza, alla raccolta di dichiarazioni di volontà favorevoli alla donazione di organi, tessuti e cellule post mortem.

Per il raggiungimento delle proprie finalità associative l’Aido promuove campagne di sensibilizzazione ed informazione permanente dei cittadini, instaura rapporti e collaborazioni con Istituzioni ed Enti pubblici e privati ed Associazioni italiane ed internazionali, svolge attività di informazione nelle materie di propria competenza con particolare riferimento al mondo del lavoro, della scuola, delle forze armate, delle confessioni religiose e delle comunità sociali, promuove e partecipa ad attività di formazione, informazione e sensibilizzazione e di sostegno alla ricerca scientifica nel campo del prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule, promuove la conoscenza delle finalità associative e delle attività svolte attraverso la stampa associativa e materiale multimediale, provvede per quanto di competenza alle formalità necessarie per l’esecuzione della volontà degli iscritti e svolge attività di aggiornamento e di formazione per i propri dirigenti associativi.


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